
I
fatti del nostro tempo ci hanno assuefatto all'emergenza e i campi di
detenzione ne sono la prova. Predisposti in un contesto di necessità e
di urgenza, presentati come dispositivi temporanei, nell'assenza di
politiche virtuose di controllo degli stranieri, hanno finito col
trasformarsi in luoghi/non-luoghi di margine e dis-integrazione morale,
deformazioni permanenti dell'equilibrio politico, giuridico e sociale di
un ordinamento. Il volume raccoglie contributi di diversi profili
disciplinari, dalla storia del diritto e dell'Africa alla filosofia,
all'antropologia, nello scopo condiviso di tracciare una storia del
campo, individuarne peculiarità e limiti, e immaginarne un futuro,
mantenendo il focus sull'Europa, sull'Italia, sul Mediterraneo e l'area
maghrebina, e sulla Libia, in particolare. Contributi di Eliana Augusti,
Luca Ciabarri, Pietro Costa, Costantino Di Sante, Antonio M. Morone,
Luciano Nuzzo, Luigi Pannarale, Michel Péraldi, Michele Pifferi, Barbara
Pinelli, Corrado Punzi.